Dopo le prime due amichevoli con FGTI Polesine, Michele Rizzo Head Coach Under 18 va ad analizzare il ritorno in campo dei ragazzi che, dopo una stagione di rinvii ed attese, sono finalmente tornati al rugby giocato in un match ufficiale.
“Parto dicendo una cosa abbastanza scontata: dopo un anno del genere per me, ma immagino anche per i ragazzi, l’importante era partire” inizia Coach Rizzo. “Avevamo fissato la prima amichevole ad ottobre, sempre con Rovigo, poi posticipata ai primi di dicembre, poi a gennaio, poi a marzo; finalmente siamo riusciti a scendere in campo!”
“È stato molto emozionante ritrovare quell’adrenalina ed anche un po’ d’ansia prima del match, anche se da allenatore si percepisce meno”
Era dal 16 febbraio 2020 che i nostri atleti non svolgevano una partita ufficiale e, anche se amichevole, sicuramente questi match avevano un significato più profondo del semplice risultato finale.
“A Rovigo (nella prima partita ndr) sono arrivati fin troppo carichi ed emozionati, il gruppo dei 2004 non aveva mai disputato una partita in questa categoria e l’aspetto psicologico ha dunque giocato una grandissima parte della nostra prestazione generale.” spiega infatti Rizzo “La ritengo comunque positiva sia per il risultato sia per la performance, che ha permesso di portare in campo molti aspetti che speravo di vedere in questo gruppo, soprattutto dal punto di vista dell’attitudine”.
Il gioco che l’equipe Under 18 ha costruito con i suoi atleti è stato strutturato nel corso dei mesi passati partendo dalle skills individuali, per poi unire le abilità creando un gioco di squadra imprevedibile e veloce.
“Ovviamente giocare fuori casa e la voglia di mettersi in mostra ha portato a commettere molti errori, che nella settimana successiva siamo riusciti a smussare” continua l’Head Coach “I tre allenamenti della settimana fra le due gare sono stati focalizzati soprattutto sull’impostazione del nostro gioco, composto dalla lettura della situazione e da spostamenti veloci della palla, che a Rovigo non siamo riusciti a sfruttare al meglio”.
Questo si è visto nella seconda amichevole dove i veronesi hanno saputo gestire la partita, complice anche il campo, permettendo ai ragazzi di muovere il pallone velocemente nello spazio, sfruttando la velocità e reattività dei trequarti.
Da allenatore e giocatore amante della difesa Michele Rizzo ha analizzato le partite anche da questo punto di vista: “Abbiamo lavorato bene nell’aspetto difensivo, non abbiamo concesso nulla. Le due mete di Rovigo in casa nostra vengono da due errori: nel primo c’è stata una trasmissione sbagliata che ha portato all’intercetto, mentre nel secondo caso l’errore è partito da una comunicazione errata in copertura difensiva da un calcio rossoblù.”
“Anche se ci sono state soltanto due partite, la nostra crescita è stata esponenziale” conclude Rizzo “Credo che ci sia ancora tanto da migliorare, soprattutto nella fase di conquista della touche e nell’essere cinici in attacco. Mi ha fatto piacere vedere soluzioni individuali, come cross-kick piuttosto che offload rischiosi: ho sempre detto ai ragazzi che scendono loro in campo, il mio lavoro per fortuna o per sfortuna termina il venerdì con il Team Run e durante il match devo “solo” gestire i cambi. Personalmente lascio carta bianca ai miei giocatori, anche nell’errore, perché fa parte del processo di crescita di un giocatore. Una cosa a cui tengo molto è creare una mentalità che porti a preparare partita per partita, affinché si arrivi pronti l’anno prossimo.”
#sempreasostegno