"FORTITER ET FIDELITER"
Bevilacqua è una nobile famiglia vissuta a Verona sin dal XIII secolo che si ramificò anche a Cremona, Ferrara, Bologna e Modena e avrebbe tratto origine dai Principi Germani e dalla terra di Ala nel contado del Tirolo. La sua presenza a Verona è testimoniata, precisamente nella contrada di San Michele alla Porta, nel 1146 quando il fondatore della stirpe "Guillelmo qui Bivilacqua dicitur de Sancto Michaele ad Portam Verone" è fra gli astanti nel palazzo Vescovile di Verona alla risoluzione di una lite fra Ugone rettore e amministratore della chiesa di Santa Croce e i lebbrosi del suddetto ospedale.
Da semplici commercianti di legname e radaroli (da rates = zattera) in relazioni d’affari con il Trentino passano per gli appoggi dati ai Signori di Verona, da radaroli a “milites”, rimanendo tuttavia sempre inseriti nell'attività del commercio del legname. Francesco Bevilacqua divenne familiaris degli Scaligeri e svolse mansioni di “ambaxator, nuncius e procurator” dei Signori. Ed è proprio di questo periodo l'acquisizione del giuspatronato dei Bevilacqua sulla Chiesa delle Sante Teuteria e Tosca, annessa alla chiesa dei Santi Apostoli, dove sono anche le monumentali sepolture di famiglia.
Attorno agli anni Trenta del secolo XVI i Bevilacqua vollero riordinare, anche con abbattimenti e successive ricostruzioni, il patrimonio immobiliare acquisito dai loro avi nel corso di più operazioni, dal secolo XII fino a quel momento. I proprietari della casa avevano commissionato a Michele Sanmicheli la costruzione di Palazzo Bevilacqua a soli 100 metri da Palazzo Canossa, in costruzione in quegl’anni. Realizzato solo in parte, lo spazio della "loggia" superiore fu destinato ad ospitare la galleria delle sculture accanto al "ridotto musicale", entrambi voluti da Mario Bevilacqua.
Oggi Palazzo Bevilacqua, estinto questo ramo della famiglia, ospita l'Istituto Commerciale "Ippolito Pindemonte", ma da anni si attende la possibilità di recuperare parte degli attuali spazi ospitanti la segreteria della scuola, per istituirvi una "sala sanmicheliana", vale a dire un richiamo all'originale decoro musicale del palazzo e un omaggio al nome del grande architetto che lo ebbe a progettare.
Michele Mortali, capofamiglia dei Bevilacqua del FirstXV dallo scorso anno ci racconta quanto possa essere positiva la competizione interna.
“È stato un anno interessante anche se stoppato in fase di avvio a causa dell’emergenza sanitaria. Il progetto delle famiglie lo ritengo una bella sfida in quanto può responsabilizzare tutti, anche i più giovani che generalmente si mettono un po’ ai lati del gruppo.” commenta Mortali “Inoltre avendo all’interno della squadra più gruppi si accende la competizione e si creano sfide divertenti per ottenere punti. È un’ottima ricetta per alzare il livello e aumentare la sintonia tra giocatori.”
“Sono molto contento che gli allenatori abbiano scelto me come capofamiglia e li ringrazio per la fiducia.” ci descrive Riccardo Veliscek della Verona Rugby Academy “È stata una bella esperienza essere visto come guida dai miei compagni e spero di essere stato all’altezza.”
“Le famiglie hanno aiutato a creare oltre che un gruppo anche un po’ di sana competizione che può solo che aiutarci a migliorare sia come giocatori che come persone.”
La famiglia Bevilacqua della Verona Rugby Academy per mostrare la propria unione e lo spirito di gruppo ha realizzato, di propria iniziativa, delle canotte con l’emblema della famiglia e il ruolo al suo interno.
“È partito come uno scherzo” ci rivela Veliscek “e si è trasformato in un progetto che siamo riusciti a realizzare creando qualcosa che ci rappresentasse e ci diversificasse.”