Filippo, sei lo Strength and Conditioning Coach, raccontaci il tuo ruolo.
Il mio ruolo è di capo preparatore per la prima squadra e responsabile della preparazione fisica dell’accademia, dall’under 15 fino alla prima squadra, comprendendo il progetto senior Academy. Do le linee guida anche per il mini rugby per far si che ci sia un progetto unitario che parta dai primi anni di attività, l’Under 5, e crei atleti formati per arrivare fino alla serie A.
Quest’anno la preseason è accorciata e si parte con ben cinque gare già in ottobre, qual’è l’approccio del preparatore?
Abbiamo dovuto obbligatoriamente condensare i tempi, tipicamente siamo abituati a preseason dalle 8 alle 10 settimane. Quest’anno purtroppo ne abbiamo solo cinque e abbiamo contato sul grande impegno dei ragazzi nel seguire il programma estivo che è stato dato loro. Partendo dal loro programma di allenamento estivo e accelerando sui volumi di corsa e corsa ad alta intensità, e sulla panoramica della forza e forza esplosiva in palestra in modo da arrivare pronti alla prima di campionato.
Una squadra composta da giocatori di età e fisici molto diversi, quali sono gli obiettivi comuni che tutti i giocatori devono raggiungere?
L’obiettivo comune è di performare la domenica in campo e di essere a disposizione dello staff tecnico nel maggior numero di allenamenti e partite. Ci saranno tre o quattro periodizzazioni differenti in base alle esperienze allenanti dei vari ragazzi, la loro età e il loro ruolo di riferimento. Tutto questo naturalmente dovrà essere finalizzato alla performance della domenica.
Dopo qualche anno di impegno tra accademia e prima squadra, qual’è il tuo bilancio sul lavoro svolto fin qui?
Il mio lavoro è stato quello di importare la mia idea di lavoro sulla preparazione fisica. Durante il covid ci siamo concentrati molto sulle basi, poi a partire dalla stagione scorsa siamo riusciti a integrare il mio lavoro con progetti sulla performance individuale. Siamo andati a prendere tutte le debolezze e individualità del singolo giocatore per ottimizzare la sua performance. Questo è anche l’approccio della preseason per la prima squadra: tenere alta l’intensità e concentrarsi sulle necessità di ogni singolo giocatore per arrivare a un livello più alto anche come preparazione.
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