"Grande prova di squadra, grande difesa, ma restiamo concentrati"
Verona, Payanini Center, Domenica 3 Novembre 2019, Serie A Nazionale, Girone B, III Giornata
Verona Rugby v Valsugana Padova 49 - 0 (35-0)
Marcatori: p.t. 1’ p. Mortali (3-0), 7’ p. Mortali (6-0), 12’ drop Mortali (9-0), 20’ m. Ferrari t. Mortali (16-0), 23’ m. Soffiato t. Mortali (23-0), 35’ m. Buondonno t. Mortali (30-0), 40’ m. Cruciani (35-0); s.t. 59’ m. Spinelli t. Mortali (42-0), 79’ m. Spinelli t. Gentili (49-0).
Verona Rugby: Cruciani; Geronazzo (48’ Gentili), Ambrosi, Lupini, Buondonno; Mortali (60’ Bonafe’), Soffiato (75’ Contri); Riccioli (72’ Semprebon), Rossi, Spinelli; Riedo (48’ Pauletti), Ponzi; Longwell (75’ Girelli), Silvestri (cap) (64’ Bertucco), Ferrari (41’ D’Agostino).
Valsugana Padova: Rossi (6’ Sorgato); Vittadello, Bellucco, Gritti, Pavarini L. (50’ Paolin); Contino, Di Tota (55’ Dalle Palle); Pavarin M., Sturaro (55’ Biondi), Bettio (45’ Girardi, 72’ Fratini); Scapin, Ferraresi; Balboni (32’ Varise), Pivetta (cap) (34’ Giulian),Trevisan.
Arbitro: Sgardiolo (Venezia)
AA1 Gajulete (Mantova)
Cartellini: p.t. 29’ Riccioli (Verona) c. giallo
Calciatori: Mortali (Verona) 6/7, Gentili (Verona) 1/2
Note: giornata di pioggia; terreno allentato ma in perfette condizioni. Spettatori 300
Punti conquistati in classifica: Verona 5; Valsugana 0.
Player of the match: Steven Longwell (Verona)
Michele Mortali, vicecapitano e mediano di apertura antracite, alla vigilia del match con il Valsugana aveva sintetizzato in tre ‘C’ la chiave della possibile vittoria: concentrazione, concretezza e compattezza di gruppo. Parole profetiche. Verona ha annichilito la formazione patavina, compagna di Top 12 la scorsa stagione, per 49 punti a 0 con una eloquente prova di superiorità fondata proprio sulle linee guida anticipate da Mortali.
Concentrata – la squadra non ha mai avuto pause, gli occhi sempre concentrati sull’avversario e sull’ovale, animata da una continua determinazione di avanzamento, anche a risultato abbondantemente acquisito; concreta – sei mete e tre ovali tra i pali con due piazzati e un drop: questa volta la superiorità territoriale e le bandiere piantate in zona rossa si sono tradotte in una costante pioggia di punti; compatta – e la compagine scaligera lo è stata: coesa tra reparti, una testuggine nel pack capace di esaltarsi in mischia chiusa, armoniosa nell’attuare il piano di gioco e la strategia, con ogni atleta che sapeva che cosa fare e dove muoversi.
Ora sarebbe facile dire, sì, va bene, ma il Valsugana è apparso in difficoltà, lontanissimo dalla squadra con cui si è sempre lottato punto a punto negli ultimi anni. Piano. Vero che la formazione biancoceleste ha cambiato molti giocatori e ha inserito tanti giovani – e giustamente coach Ansell a fine match ha anticipato che “questo Valsugana crescerà nel corso della stagione” -, ma la questione di fondo è che è stata la prova di Verona a ridimensionarlo e tagliargli rifornimenti e ali per reagire.
Un Verona che magari ha spesso rinunciato – complice anche la giornata di pioggia – ad essere anche bello e votato alla ricerca dell’off load, scegliendo più spesso la continuità, il possesso, le rotte interne e l’avanzamento fisico attorno all’asse, ma che ha gestito con potenza e intelligenza il match, azzannato in difesa (per la seconda volta inviolata), trovando poi nella ripresa il coronamento in una delle più belle mete degli ultimi anni. Quando ha messo in moto un perfetto multifase avanzando con cambi di senso e perfetti allargamenti dai punti di incontro, come se i gruppi di atleti fossero mossi in sincrono sulla scacchiera del prato, per aprire lo spazio poi ai cavalli delle gambe di Lupini (grande partita), al sostegno elettrico di Soffiato (sempre puntuale) e alla planata tra i pali di Spinelli (altra prova maiuscola) smarcato dall’assist per la quinta segnatura.
E conforta anche il funzionamento del mix tra esperienza e giovinezza (con dieci atleti entro i 22 anni), coniugato al perfetto interscambio tra partenti e finalizzatori, conferma di una rosa non estesa, ma profonda per qualità.
“Siamo veramente contenti – commenta giustamente a fine match coach Zane Ansell (che già, ad essere puntuali, viaggiava con un sorriso trasognato dalla mattina dopo l’ascesa degli Spingboks sul tetto del mondo) – perché abbiamo disputato un’ottima prova collettiva, con i ragazzi bravi a mettere in pratica fino in fondo il piano di gioco ideato. Abbiamo poi lavorato molto bene in difesa, cosa di cui sono particolarmente orgoglioso, migliorato sul piano della disciplina e anche in rimessa laterale, situazione in cui però dobbiamo lavorare ancora anche a livello di scelte e chiamate”.
Siamo solo alla terza partita, ma per Verona sembrano aprirsi prospettive rosee
“Piano, dobbiamo rimanere concentrati e umili. Oggi abbiamo preso ancora il punto di bonus che ci ha portato in vetta alla classifica ed è importante, perché è fondamentale essere concreti. Ma arriveranno anche partite più dure e complicate, soprattutto in trasferta. Dobbiamo, quindi, ritenere che il difficile deve ancora venire e iniziare a pensare già al match con Tarvisium tra due settimane”
Piedi per terra, quindi. Ma in casa antracite si respira davvero un bel clima. La conferma arriva dalle parole di Alessio Ponzi, avanti entrato in punta di piedi nel gruppo, cresciuto moltissimo e autore di due ottime prestazioni nelle ultime due gare.
“Sono veramente entusiasta. Qui ho trovato un gruppo e una squadra davvero accoglienti. Siamo uniti e tutti concentrati sul lavoro da fare in allenamento e sul campo. E questo si è tradotto oggi nella partita che abbiamo disputato. Volevamo, tutti, fortemente, vincere bene questa gara, superare questo avversario, mettere un timbro chiaro e forte su questa partita e l’abbiamo fatto. Ed è stato bellissimo”.
“Dobbiamo affrontare così tutte le partite che abbiamo davanti – conclude -, indipendentemente dall’avversario. Perché questo atteggiamento è la condizione fondamentale per fare bene”.