Domenica ventisei gennaio alle 14.30 il Verona Rugby scenderà in campo allo stadio Curioni contro Milano nella prima gara del girone di ritorno, dopo aver concluso il girone di andata con tre vittorie di fila raccolte contro Capitolina, Paese e Avezzano. Gli antracite affrontano la seconda parte di campionato partendo dal terzo posto, mentre gli avversari di giornata sono in fondo alla classifica. Coach Edward Reece vuole mantenere alta la tensione:
“L’ultima volta che abbiamo affrontato Milano abbiamo forse commesso l’errore di crederci superiori e il risultato è stato un bello spavento, siamo riusciti a vincere solo all’ultimo secondo - ha dichiarato coach Reece Edwards - Questa volta dovremo dimostrare di essere cresciuti, per noi Milano non è una squadra da ultimo posto in classifica: hanno molte frecce al loro arco e possono rendersi pericolosi se non saremo al nostro massimo.
Vogliamo cominciare il ritorno alla grande e dobbiamo mostrare quanto siamo migliorati come squadra. Sarà l’ennesima trasferta e giocheremo su un campo sintetico, quindi le difficoltà ci saranno senza dubbio, anche per questo non vediamo l’ora di scendere in campo.
Il campionato è apertissimo, ogni punto è fondamentale. Le prime cinque squadre sono tutte vicine e sappiamo che basta una distrazione per aprire la porta agli avversari, l’unico modo per evitare questi rischi è tenere l’attenzione alta in ogni momento della partita.
La nostra squadra sta dimostrando il suo valore anche nei giocatori più giovani: tutti i nostri ragazzi scendono in campo per dare il meglio, alcuni stanno facendo esperienza e maturano sempre di più in ogni partita, altri hanno dimostrato di saper gestire la pressione fin dai primi minuti sul campo. Ogni miglioramento che i giovani fanno è un miglioramento che facciamo come squadra.
La seconda parte di stagione si giocherà quasi sempre in casa, dopo le sei trasferte su nove giocate nel girone di andata. Fino ad ora le partite in trasferta ci hanno portato bene, i ragazzi hanno sempre fatto buone prestazioni dopo lunghi viaggi, ma speriamo che il fattore campo ci aiuti a fare un ritorno ancora migliore.”